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ELEZIONI INARCASSA 2020-2025

Cari amici e colleghi,

 

siamo alla fine dei 5 anni del nostro mandato e sono prossime le elezioni per il rinnovo del Comitato Nazionale di Inarcassa che eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione.

SI VOTA dal 16 al 20 MARZO 2020  dalle 09.00 alle 19.00   ESCLUSIVAMENTE  ON LINE

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Sono accadute molte cose in questi 5 anni, provo a fare un bilancio e a segnalarvi le principali novità.

La prima grande innovazione è che quest’anno si vota on line tramite la piattaforma SkyVote, accessibile dalla propria Area Riservata su Inarcassa On Line (iOL).

Per poter votare bisogna avere registrati la propria Pec e un numero di cellulare personale  all’interno dei propri dati su iOL.

E’ possibile votare da qualunque PC, smartphone o tablet collegato ad internet, seguendo le istruzioni riportate nel video tutorial e nella guida al voto.

Il fatto di poter votare on line dal proprio pc o telefono, senza doversi recare presso lo studio del notaio, è un grande risultato che permette a tutti di partecipare, allargando di fatto la base democratica e attribuendo maggior autorevolezza ai Delegati eletti. Siamo il primo Ente di questo tipo ad utilizzare questo metodo di votazioni, sarebbe importante e opportuno se anche gli Ordini professionali si muovessero in questa direzione.

Per quanto riguarda le novità in campo previdenziale, le trasformazioni avvengono sempre più velocemente e 5 anni, diventano quasi un era geologica in un mondo in continua e sempre più rapida trasformazione, ma prima di elencarvi i singoli provvedimenti, vorrei partire dal descrivervi il clima con cui ci apprestiamo ad affrontare questa campagna elettorale, che tanto per cambiare, non è affatto sereno.

Manca meno di un mese alle operazioni di voto, ma sull’intera votazione incombe un ricorso al Tribunale Ordinario (il TAR ha già rigettato per incompetenza), promosso da alcuni Delegati che contestano le modalità di voto su base provinciale in alcune realtà come la Sardegna, dove sono variate negli ultimi 5 anni il numero e la composizione delle Province.

Nel corso di questi 5 anni di mandato si è provato a ridefinire il numero e gli ambiti territoriali dei delegati, (ad oggi con un minimo di due a provincia un architetto e un ingegnere), ma con una mozione approvata a maggioranza è stato bloccato il processo di rinnovamento, si sa è praticamente impossibile che un Organo deliberi la diminuzione dei propri componenti. Pertanto il Consiglio di Amministrazione ha dovuto deliberare di procedere alle votazioni “congelando” la situazione a 5 anni fa, non essendo tecnicamente possibile adeguarsi alle numerose novità in merito alle Province in Italia, (molte Regioni le hanno abolite e/o variate, poi sono nate le città metropolitane). Qualsiasi decisione avessimo preso, sarebbe stata tecnicamente contestabile in quanto non era possibile scegliere una soluzione che andava bene per tutti, è stata fatta  sicuramente la scelta più sensata, ma purtroppo troppo spesso si ragiona mossi da risentimenti personali, puntigli, rivalse e si perde di vista l’interesse collettivo.

Per tutto ciò Inarcassa ha dovuto spendere soldi di avvocati per un primo ricorso al TAR e un secondo ricorso al Tribunale Ordinario, non sapendo dove si andrà a parare, con il rischio di sospendere le votazioni in corso, con grave danno di immagine e con la possibilità, seppur remota, di un eventuale commissariamento, che sarebbe una vera e propria sciagura per tutti gli iscritti.

Ritornando al clima elettorale, ci eravamo lasciati 5 anni fa in cui vi descrivevo le elezioni 2015/2020 e vi raccontavo il mio stupore dovuto al fatto che si erano affacciati alla competizione elettorale, organismi nuovi quali Ordini professionali e pezzi di Consigli Nazionali, che mai prima avevano partecipato, tali organismi, non hanno alcun ruolo nel campo della previdenza e non rappresentano i liberi professionisti, (basti pensare che negli ingegneri quasi il 70% sono dipendenti).

Oggi, dopo 5 anni, mai avrei potuto immaginare una situazione come quella attuale dove, non più pezzi di Consigli Nazionali ma, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri in persona è sceso in campo, con tutti i suoi mezzi, nella competizione elettorale, con a capo il suo Presidente e schierando una moltitudine di Presidenti provinciali.

E’ un fatto, ai limiti della legalità, che non ha precedenti nella storia elettorale di questo Ente.  Il CNI, che è un Ente pubblico, sta di fatto, in maniera palese, attribuendosi delle competenze e dei ruoli che non gli competono, prevaricando gli interessi e le funzioni di un Ente privato che svolge un ruolo pubblico.

Ma gli elettori non sono stupidi, e sapranno scegliere se conviene consegnare la nostra Cassa di previdenza dei liberi professionisti, a chi rappresenta il 70% di dipendenti nell’Ente in cui è al comando.

Per fortuna il Consiglio Nazionale degli Architetti, nonostante i ripetuti tentativi dei cugini ingegneri, si è tenuto alla dovuta distanza rispettando i ruoli di ciascun Ente.

La collaborazione tra architetti, ingegneri, tecnici, professionisti in genere, Ordini professionali, Consigli Nazionali, Casse di previdenza, Sindacati e qualsiasi altra organizzazione che ci rappresenta, è fondamentale per non far scomparire la nostra professione e per sperare di acquisire autorevolezza e considerazione presso il Governo e il Parlamento, ma la prevaricazione non c’entra nulla con la collaborazione e lo spirito di squadra !!!

Questo clima non aiuta far ragionare serenamente gli iscritti su cosa sia meglio per la nostra Cassa, ma si alimenta un clima di odio e di persecuzione contro il nemico assoluto, che sarebbe poi Inarcassa e le persone che la governano, compreso il sottoscritto.

Lo dimostrano i numerosi gruppi Facebook e non solo, per mobilitare gli iscritti ad una “rivoluzione” contro il male assoluto, a ciò si aggiungono alcuni candidati che si fanno campagna elettorale sfruttando il dolore e le disgrazie degli iscritti, contribuendo a fomentare l’odio, ma la cosa che preoccupa di più è la totale ignoranza, in una materia molto complessa come la previdenza, che necessità di studio, conoscenza, esperienza sul campo, tanta buona volontà, ma sopratutto umiltà.

Su questi temi non ci si può improvvisare, io ho passato i miei primi 5 anni da delegato ad osservare, imparare, conoscere e cercare di capire come fare l’interesse degli iscritti, nel secondo mandato, mi si è prospettata l’opportunità di entrare nel Consiglio di Amministrazione e non ci ho pensato un attimo, sono stati 5 anni molto intensi dove si vedono le cose da un’altra prospettiva, dalla cabina di comando si vede la rotta molto più chiaramente che dal di fuori, molti che oggi sanno solo criticare dall’esterno, dall’interno capirebbero molte cose.

Vi assicuro che mai non avevo dato per scontato, per  un Ente che gestisce quasi 12 miliardi di euro, una conduzione così impeccabile, irreprensibile e inattaccabile a differenza di molti altri Enti dove girano molti meno soldi,  ciò è dovuto in gran parte alla Presidenza di Giuseppe Santoro che, al di la dei difetti che ciascuno di noi possiede, ha guidato la cassa in maniera integerrima.

Gli errori si fanno in tutti i ruoli e sicuramente in questi 5 anni abbiamo commesso degli errori, ma l’obiettivo è stato sempre quello di fare l’interesse degli iscritti, spesso il ruolo del CDA è come quello del buon padre di famiglia, che deve prendere decisioni nei confronti dei figli che vengono prese inizialmente come dei soprusi, delle prevaricazioni, ma poi con il tempo ci si rende conto che sono state fondamentali per la crescita e lo sviluppo della persona.

La previdenza è una materia complicata, che si dovrebbe insegnare nelle scuole, oggi viviamo una condizione difficilissima per la nostra professione, e la maggior parte di noi è impegnato ad arrivare a fine mese con mille difficolta e ritiene di non doversi preoccupare di quello che avverrà tra 30 o 40 anni, ma invece è fondamentale costruire oggi il proprio futuro, per non accorgersene quando ormai è troppo tardi. Non possiamo arrenderci e pensare che la nostra professione sia già finita, ma dobbiamo combattere e perseguire i nostri interessi.  Farlo significa anche costruire il proprio bagaglio previdenziale, in un paese dove le pensioni sono ormai la voce più alta del bilancio dello Stato e dove l’assistenza sarà sempre meno e ognuno dovrà badare a se stesso per proprio conto.

Pertanto non fatevi abbindolare da chi vi dice che la soluzione è: non pagare i contributi minimi, abbassare le aliquote, fare i condoni a chi non ha pagato, rateizzare in 10/15 anni, dare la pensione anche a chi non ha versato i contributi, eliminare la regolarità contributiva e così via.

Proviamo a capire cosa è stato fatto e cosa si può ancora fare nei prossimi 5 anni in maniera costruttiva e reale, senza fare false promesse.

 

OBIETTIVI RAGGIUNTI:

- Dopo anni di battaglie, (i Ministeri competenti ci avevano bocciato, per ben due volte, la delibera e abbiamo dovuto fare ricorso al TAR), finalmente siamo riusciti a ridurre fortemente (fino oltre il 60%) le sanzioni, le precedenti sanzioni provenivano da una situazione completamente diversa dei professionisti, oggi non erano più sostenibili e contribuivano a mettere in difficoltà gli iscritti che si volevano mettere in regola, dal 18 dicembre 2019 è cambiato tutto, naturalmente non si può intervenire sul pregresso, ma oggi diventa molto più sostenibile rimettersi in carreggiata;

- Recentemente il CDA ha tagliato del 50% anche gli interessi sulle rateizzazioni a seguito di irregolarità;

- introduzione della possibilità di compensare con l’F24 i crediti dello Stato con i contributi Inarcassa, a giugno 2020 sarà possibile compensare il contributo minimo del 30/06, è sicuramente un grande aiuto per tutti i professionisti;

- Nel corso di questi 5 anni si è lavorato molto sull’assistenza, eliminando la decurtazione della pensione minima ai superstiti, sospendendo i limiti di reddito per le pensioni di invalidità, estendendo i termini e la platea per gli assegni dei figli disabili, aumentando la retrocessione del contributo integrativo, introducendo l’indennità di paternità, lavorando all’assistenza a lungo termine agli iscritti che si troveranno in condizioni di non autosufficienza. L’assistenza è un tema fondamentale, saranno sempre di più gli iscritti che ne avranno bisogno e le risorse a disposizione sempre più difficili da trovare, è fondamentale programmare per tempo le azioni strutturali a garantire un’assistenza adeguata alle necessità;

- Nuove possibilità di riscatto contributivo con oneri inferiori e ricongiunzione non onerosa, ciò è fondamentale per chi ha necessità di acquisire annualità utili alla pensione ma non ha risorse a disposizione;

- Deroga al contributo minimo, è stata una delle mie prime proposte nel primo mandato da delegato, serve ad aiutare gli iscritti in difficoltà a non cancellarsi da Inarcassa e continuare a lavorare cercando di superare il momento difficile, va usato solo in caso di necessità e non può essere uno strumento strutturale, ma saltuario perché andrebbe contro le regole della previdenza contributiva;

- Dilazione dei contributi minimi in 6 rate, possibilità di pagamento del saldo in tre rate senza acconto con interesse minimo, addebito in conto corrente dei contributi, aumento della soglia per la regolarità contributiva, possibilità di compensazione tra debiti previdenziali e crediti verso Enti, sono tutti provvedimenti che mirano ad andare incontro alle problematiche degli iscritti, aiutando coloro che hanno realmente volontà di essere in regola;

- Aggiornamento delle percentuali di riduzione delle pensioni anticipate per riequilibrare in parte il sistema nei confronti di chi avrà la pensione contributiva;

- Introduzione del limite dei 5 anni per aggiornare periodi contributivi, eventuali sovrapposizioni oltre i 5 anni non comporteranno più cancellazioni, ciò ha provocato parecchi problemi con iscritti che, alla richiesta della pensione, si sono visti cancellare anni molto lontani e si sono trovati sprovvisti dell’anzianità minima per andare in pensione;

- Introduzione della cessione del quinto della pensione, con la Banca Popolare di Sondrio, per permettere agli iscritti che devono andare in pensione e hanno dei debiti, di risolvere in tempi rapidi cedendo 1/5 della pensione;

- Inarcassa ha costituito ASSODIRE, un’Associazione guidata dal presidente di Inarcassa, con la Cassa dei Medici e quella degli Avvocati con l’obiettivo di essere più competitivi e rappresentativi negli investimenti e nelle partecipazioni societarie, per contare di più e fare meglio l’interesse degli iscritti, facendo valere un patrimonio di circa 50 miliardi di euro;

- Introduzione del voto elettronico, è un grande traguardo ottenuto che aumenta la partecipazione al voto;

- Patrimonio:  il tema degli investimenti e della gestione dei soldi delle nostre pensioni è un argomento molto delicato, anche qui moltissimi, dall’interno e dall’esterno del Comitato Nazionale dei Delegati, parlano a sproposito senza conoscere la realtà, confondendo spesso tematiche completamente differenti tra loro, (molte volte in maniera consapevole), e praticando lo sport preferito, quello di dire a posteriori: “se avessimo investilo li e non la ……..”

Sui nostri soldi non si può fare propaganda, Inarcassa è sicuramente la Cassa più in salute tra tutte le Casse private, la gestione del patrimonio è stata esemplare, il nostro patrimonio in questi 5 anni è passato da poco più di 8 miliardi di euro a quasi 12 miliardi di euro, errori ne sono stati fatti sicuramente, (Bion per esempio), ma su un totale di circa 7500 titoli investiti, bisogna guardare il risultato finale, non i singoli casi. Dobbiamo lavorare ancora molto sul lato immobiliare, scontiamo un patrimonio pregresso con una gestione diretta, che non ha funzionato e con immobili ereditati da una gestione pubblica non più utili, che stiamo piano piano smaltendo. La quota totale è diminuita, (a differenza di altre Casse che hanno percentuali 4/5 volte la nostra), in questo periodo storico in Italia non è facile far rendere gli immobili, bisogna fare interventi mirati come si sta facendo con il fondo 1 che sta ottenendo buoni risultati.

 

OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE:

Nei prossimi 5 anni dobbiamo lavorare su tre direzioni parallele che interagiscono tra loro:

1) aiutare la libera professione ad avere ancora un ruolo in questo paese, senza il lavoro non ci può essere previdenza.;

2) andare incontro alle problematiche degli iscritti in difficoltà aiutandoli a mettersi in carreggiata;

3) fornire strumenti validi agli iscritti, dalla gestione della propria posizione con gli strumenti informatici, alla polizza sanitaria, con l’obiettivo di facilitare la nostra attività professionale.

 

Proviamo ad analizzare punto per punto:

- Libera professione, Inarcassa ha creato nel 2012 la “Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti“, con l’obiettivo di tutelare, promuovere e sostenere la libera professione in Italia, sotto attacco da diverso tempo. E’ un passo importante perché non esistevano in Italia organizzazioni di soli liberi professionisti, in una società dove, per quanto ci riguarda, è cambiato tutto negli ultimi 15 anni, non si può continuare a consentire il doppio lavoro agli architetti e ingegneri dipendenti, che fanno concorrenza sleale a noi liberi professionisti, succede solo in Italia. Per fare lobby, acquisire autorevolezza presso gli Organi competenti ci vuole tempo e duro lavoro, ma è fondamentale fare squadra, la Fondazione, soprattutto con la seconda gestione, si è aperta al mondo degli Ordini professionali e dei Consigli Nazionali, per lavorare insieme e unire le forze, ma purtroppo non sempre gli obiettivi finali coincidono e bisogna quindi trovare un giusto equilibrio. In questi 5 anni sono state fatte numerose azioni concrete, ma ancora molto c’è da fare in tema di: competenze, tariffe, concorrenza, normative su appalti pubblici. Le premesse ci sono tutte sta a noi saper sfruttare al massimo il potenziale che abbiamo;

- Polizza sanitaria, molti iscritti si lamentano, giustamente, di non essere tutelati abbastanza dalla nostra polizza e si scontrano spesso con la compagnia assicurativa (in questo momento RBM). Le compagnie assicurative perseguono la loro finalità, che è quella di fare utili, ciò spesso contrasta con le nostre esigenze siamo costretti ad aprire contenziosi. Sicuramente si può lavorare per ampliare alcune tutele, che oggi non ci sono e correggere diverse anomalie esistenti, ma bisogna tenere ben presente che non possiamo tirare troppo la corda con le compagnie, rischiamo di rimanere senza copertura, questo non significa che ci dobbiamo far mettere i piedi in testa, ma va trovato un giusto equilibrio nell’interesse reciproco. Periodicamente Inarcassa bandisce una gara per l’assegnazione delle coperture sanitarie, vi garantisco che è sempre più difficile trovare Compagnie disposte a farsi carico di tutte le nostre esigenze, possiamo trovare maggiori risorse da mettere a disposizione, ma per fare ciò è fondamentale risolvere il problema della libera professione di cui ho parlato nel punto precedente. Quanto al fatto che molti lamentano la decisione di togliere la polizza base a chi non è in regola con i contributi, è stata una scelta molto sofferta, ma inevitabile, la cifra dei crediti nei confronti degli iscritti è arrivata ormai a 1 miliardo di euro, non è più pensabile che alcuni paghino per altri che nonno fanno, è una questione di rispetto ma, tra un pò, di numeri, di cassa, bisogna invertire questa rotta. Sono stati ridotti a 6 mesi i periodi da valutare e altre azioni potranno essere fatte per ammorbidire questo impatto sugli iscritti, ma ci vuole impegno da parte di tutti per provare a mettersi in regola;

- Pensione con debiti, un tema molto sentito dai nostri iscritti prossimi alla pensione è quello di non poter andare in pensione perché hanno debiti pregressi. E’ un problema molto serio, bisogna saper distinguere i reali casi di necessità, da quelli dove c’è stato molto menefreghismo e trascuratezza, si è cominciato a lavorare su questo aspetto con l’accordo con la Banca Popolare di Sondrio, (attraverso Banca Nuova Terra), per la cessione del quinto della pensione. Si può ampliare questa possibilità aumentando il periodo di compensazione tra debiti e crediti relativi alla pensione, (oggi l’ultima modifica prevede solo 6 mesi), per allargare la platea degli iscritti che, cumulando la cessione del quinto con la compensazione, riescano a coprire i debiti e ad andare in pensione. Sono tutte situazioni pregresse a cui va trovata una soluzione, ma ognuno di noi deve cercare di non arrivare alla pensione accumulando debiti importanti, gli strumenti per mettersi in regola ci sono, bisogna essere più responsabili e pensare di più al proprio futuro;

- Professionisti che effettuano collaborazioni brevi, negli ultimi anni la nostra professione è cambiata radicalmente, ci sono molti di noi che sono costretti a fare collaborazioni temporanee o supplenze o altro per periodi brevi, ciò comporta una continua cancellazione e re-iscrizione a Inarcassa con numerosi disagi per tutti, (professionisti e uffici). Bisogna quindi trovare una soluzione a questa problematica, ma è necessario e doveroso fare una importante premessa, i dipendenti a tempo pieno (che non dovrebbero poter fare la professione), non devono aver nulla a che fare con Inarcassa che è l’Ente di previdenza dei liberi professionisti, pertanto finché qualcuno gli permetterà di fare la libera professione, (noi cercheremo di impedirglielo), la Gestione Separata la devono pagare all’INPS e a nessun altro !!!!  

Dopodiché si può trovare una soluzione per i liberi professionisti costretti fare collaborazioni brevi, per esempio per tutte le collaborazioni fino a tre mesi con un totale nell’anno sotto il 50% dei 12 mesi, si può mantenere l’iscrizione ad Inarcassa, pagando, per le collaborazioni all’INPS e per la libera professione a Inarcassa, (quando si andrà in pensione si potranno cumulare i contributi ma non sommare i periodi sovrapposti). La soluzione potrebbe essere anche quella che per determinate collaborazioni sia all’Università, a scuola o presso altri, si possa fatturare con la propria partita iva, ma questa è un’altra storia.

- Inarcassa on line, sul tema del rinnovamento dell’interfaccia informatica che permette a ciascun iscritto di monitorare la propria situazione, effettuare operazioni, usufruire dei servizi etc., c’è molto da dire, ma cercherò di essere breve. Inarcassa ha avviato un progetto di completo rinnovamento del portale iOL con un importante investimento, oltre a rinnovare l’interfaccia dell’iscritto e la possibilità di effettuare operazioni on line, si sta rifacendo tutto il database della carriera previdenziale di ciascuno (oltre 200.000 posizioni), per metterlo a disposizione dei vari processi e farlo dialogare con i vari settori, evitando ed eliminando i problemi attuali di non comunicazione tra un settore e l’altro, aumentando la possibilità per ciascun iscritto di interagire con la propria posizione, senza dover ogni volta scrivere o telefonare e aspettare una risposta dagli uffici, ma agendo in prima persona facilitando il lavoro a tutti. E’ un progetto molto ambizioso, sono stati fatti parecchi errori nel passato e abbiamo avuto grossi problemi a ottobre 2019 per la dichiarazione annuale, dove il sistema è andato in tilt per il sovraffollamento degli accessi. La gestione informatica delle nostre posizioni è il futuro della nostra Cassa, non si può più ragionare con i vecchi schemi ma bisogna innovare e adeguarsi alle nuove tecnologie, ma è fondamentale rivolgersi alle persone competenti. Mi sono molto arrabbiato in CDA per quello che è successo a ottobre, non ci possiamo permettere questi errori, che potevano essere evitati, bisogna essere attentissimi per far si che tutto funzioni al meglio, personalmente mi sono preso l’impegno di seguire a fondo questo progetto e credo che si potrà recuperare il tempo perso, ma sopratutto si potranno correggere gli errori compiuti, si sta attivando una nuova direzione informatica che si dovrà far carico di gestire al meglio un progetto fondamentale per il nostro futuro;

- Rateizzazioni più lunghe, molti iscritti lamentano un’impossibilità a coprire i debiti con solo tre anni di rateizzazioni, personalmente sono anni che sollevo questo problema e credo che si possa in alcuni casi concedere piani di rateizzazione più lunghi, il problema è che spesso non è facile distinguere i furbi da chi realmente è intenzionato a mettersi in regola, ci sono molti iscritti che hanno guadagnato un sacco di soldi e non hanno mai voluto pagare i contributi e oggi si trovano con debiti importanti che non riescono a colmare. L’intenzione e la volontà da parte di Inarcassa c’è a voler risolvere il problema, ma ci vuole un forte senso di responsabilità da parte di tutti;

- Investimenti, il tema è molto delicato, come ho già detto se ne parla molto a sproposito, l’attenzione è massima da parte del CDA, ASSODIRE, di cui ho parlato prima, è un passo importante, bisognerà sempre più velocemente adeguarsi alle nuove condizioni del mercato, alle normative che variano in continuazione e bisogna stare sul pezzo, noi ce la mettiamo tutta, ma bisogna avere maggiore fiducia. Chi ha governato la cassa in questi 5 anni, lo ha fatto esclusivamente nell’interesse degli iscritti, con tutti i limiti che ciascun essere umano ha, ovvero di sbagliare, ma con la massima attenzione e rivolgendoci sempre a presone qualificate e responsabili. I risultati di questi 5 anni sono sotto gli occhi di tutti, non ci facciamo incantare dallo “stregone di turno” che promette ricette miracolose !!!

 

Ci sono senz’altro altri temi su cui discutere che vi invito a segnalarmi, ma l’importante è fare questo mestiere con la passione e la dedizione che merita.

Non  chiedo il voto solo  al sottoscritto, ma vi invito a partecipare alla elezioni esprimendo il vostro voto e a scegliere, con cognizione di causa, il meglio per la nostra Cassa di previdenza, per farlo è importante capire la storia di ciascuno di noi, se volete approfondire la mia attività nel primo mandato come delegato e nel secondo mandato come Consigliere di Amministrazione, potete leggere al seguente LINK

 

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Antonio Marco Alcaro

Delegato di Roma e Consigliere di Amministrazione

 

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