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ELEZIONI INARCASSA 2015-2020

cari amici e colleghi

siamo alla fine del quinquennio 2010-15 dove ho svolto il ruolo di delegato Inarcassa di Roma,  il 10-11-12 marzo 2015 si voterà per il rinnovo del CND a Roma  presso il Notaio Fiumara – Piazza Orazio Marucchi, 5  oppure tramite raccomandata esprimendo una sola preferenza.

E’ un momento di grande importanza, la situazione dei professionisti è drammatica, le Casse private e le pensioni sono sotto il mirino dei governi, la riforma Fornero ha rivoluzionato il sistema di calcolo delle pensioni imponendo la sostenibilità a 50 anni, ne hanno fatto le spese i più deboli e le nuove generazioni.

NON POSSIAMO PIU’ DELEGARE ad altri la gestione dei nostri contributi previdenziali, è necessario che ciascuno di voi contribuisca al rinnovamento della nostra cassa partecipando alle votazioni, in questi giorni sono arrivate le buste di Inarcassa con il modulo per esprimere il proprio voto tramite raccomandata, vi invito a fare uno sforzo inviando la vostra busta è più semplice che recarsi presso il notaio dove alla fine non si fa mai in tempo.


Roma non può permettersi di rimanere fuori dal CNDdobbiamo raggiungere il quorum di 1800 votanti !!!!


Siamo a un punto di svolta, dopo quasi 20 anni di dominio incontrastato, la presidente Muratorio non si è candidata, avremo quindi un nuovo presidente di Inarcassa e non possiamo permetterci di fare un buco nell’acqua, dobbiamo impegnarci per avere una nuova guida all’altezza del compito con una squadra rinnovata, competente, affidabile, che sappia condurci in un percorso che sarà pieno di ostacoli e difficoltà.

Roma deve tornare ad essere protagonista nella gestione della nostra cassa, soprattutto adesso che siamo in un periodo di grande difficoltà.

Dopo il mio primo mandato da delegato, ho ritenuto doveroso continuare il mio lavoro candidandomi alle elezioni per il quinquennio 2015-20.

In questi 5 anni ho cercato di svolgere al meglio il mio compito di delegato, partecipando al dibattito con proposte costruttive, segnalando anomalie e malfunzionamenti, denunciando evidenti ingiustizie e votando sempre secondo coscienza nell’interesse degli iscritti senza mai tener conto di maggioranze o opposizioni.


Da subito ho capito che non avrei avuto alcun ruolo nel CND (5 voti su 500, inoltre nel corso del quinquennio il ruolo del CND è stato ulteriormente sminuito), anche se alcune battaglie sono riuscito a vincerle (problematica relativa agli under 35 e deroga ai contributi minimi), però ho potuto fare qualcosa che, forse, nessuno aveva fatto prima, ovvero informare gli iscritti di tutto quello che avveniva all’interno dei CND per rendere partecipi i colleghi delle decisioni prese, ma soprattutto del modo in cui si arrivava a tali decisioni e dei meccanismi di funzionamento e dei retroscena dell’Assemblea.

Ho ritenuto fondamentale far avvicinare i colleghi al mondo di Inarcassa rendendola trasparente, spiegandone i meccanismi, svelandone i segreti, smentendone i luoghi comuni, la conoscenza è l’unico strumento  per arrivare a un vero e serio rinnovamento della nostra cassa.

Chi mi ha seguito, leggendo le mie newsletter, può facilmente giudicare il mio operato, ho cercato di spiegare sempre le motivazioni che mi hanno portato a votare in un modo o nell’altro in CND, avrei voluto allegare i testi di tutti i miei interventi in questi 5 anni in Assemblea, ma purtroppo i verbali dei CND non sono aperti agli iscritti (se sarò eletto mi batterò per renderli pubblici nel prossimo mandato), chi non mi conosce si può fare un idea su questo linkin ogni caso se non condividete il mio operato vi chiedo di votare altri candidati, l’importante è che Roma raggiunga il quorum, vi confesso che sono stato molto sorpreso quando ho capito in CND che le grandi città, ma soprattutto Roma, sono completamente isolate e fuori da tutti i giochi di Inarcassa.

In questi ultimi mesi, con l’avvicinarsi delle votazioni, sono nati diversi movimenti per un rinnovamento di Inarcassa, per la prima volta gli Ordini e i Consigli Nazionali si sono mossi in prima persona per creare un’alternativa alla attuale gestione di Inarcassa, non è facile comprendere e conoscere a fondo i temi previdenziali, gestire una Cassa con quasi 8 miliardi di euro di patrimonio non è la stessa cosa che gestire un Ordine professionale, ci vuole competenza, esperienza e professionalità.

Sono convinto, comunque, che questo movimento che è nato un poco alla volta, con la determinazione e la tenacia di colleghi, tra cui la nostra consigliera dell’OAR Paola Ricciardi, ha innescato un meccanismo di rinnovamento che sarà inevitabile, soprattutto dopo la mancata candidatura dell’attuale Presidente Muratorio.

E’ importante che la campagna elettorale non si perda in facili proposte populiste e demagogiche, bisogna dire la verità ai nostri iscritti, la situazione degli enti pensionistici in Italia è tragica, a partire dall’INPS con i suoi miliardi e miliardi di euro di debiti che aumentano ogni anno e con i tanti enti in grande difficoltà.  Inarcassa in tutto questo è uno degli istituti di previdenza che sta meglio, ciò non vuol dire che possiamo dormire sonni tranquilli, ma dobbiamo intervenire con il nostro contributo di idee, motivazioni e proposte per migliorare una situazione che non è affatto buona, soprattutto per le nuove generazioni.

Negli ultimi anni, in ogni dibattito sul tema, si sono sprecati gli interventi che hanno evidenziato una situazione di grande difficoltà, ma fino ad ora non ho assistito ad alcun intervento in cui sia stata trovata la soluzione al problema, credo che la soluzione non sia facile, ci vuole l’impegno di tutti e la volontà di lavorare insieme uniti per un unico obiettivo, partendo dalla base del problema, ovvero se vogliamo salvare la nostra Cassa di previdenza, dobbiamo salvare la nostra professione di Architetto e Ingegnere, senza la libera professione non vi sarà più alcuna cassa di previdenza.

I presidenti degli Ordini e dei Consigli Nazionali dovrebbero capire che, se non si fa alcuna battaglia per la difesa e la valorizzazione e/o sopravvivenza della nostra professione, non ha alcun senso fare una battaglia per il rinnovamento della nostra Cassa di Previdenza, non vorrei che dietro questo improvviso interesse degli Ordini e dei Consigli Nazionali ad Inarcassa non si nasconda, dietro il lavoro tenace di meritevoli nostri colleghi, la volontà di occupare delle poltrone e di gestire un potere.


I programmi elettorali sono come le scritte sulla sabbia, durano finché non arriva l’onda, perciò non voglio annoiarvi con inutili proclami, ma desidero evidenziare i principi in cui credo e su cui è necessario battersi nel prossimo mandato:


- Riequilibrare il peso della riforma a favore delle nuove generazioni;

- Rendere più trasparente la Cassa agli iscritti aiutandoli a una sua completa comprensione;

- Ripensare completamente il modo con cui Inarcassa si approccia ai propri iscritti;

- Innovare e ottimizzare la gestione delle pratiche, contenziosi, ricorsi, crediti etc;

- Rivedere completamente la gestione del Patrimonio Immobiliare;

- Migliorare e modificare i meccanismi di rendimento dei nostri contributi previdenziali;

- Rinnovare (riducendone il numero dei componenti) e riportare al centro dell’azione politica della Cassa, il Comitato Nazionale dei delegati;

- Ripensare e modificare i meccanismi di elezione del Cda, dei componenti delle Commissioni e della gestione del “potere” all’interno della Cassa;

- Combattere con forza una battaglia per la difesa della libera professione di architetto e Ingegnere;

- Non aver paura di respingere con forza provvedimenti governativi contro il nostro interesse e contro l’interesse della Nostra Cassa.


Antonio Marco Alcaro

delegato Inarcassa Roma





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